vittorio polito
giornalista pubblicista scrittore
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LA PRESENTAZIONE DEL REV.MO PADRE LORENZO LORUSSO o.p., PRIORE DELLA BASILICA DI SAN NICOLA DI BARI
I vangeli parlano sovente della preghiera di Gesù. Specie Luca e Giovanni presentano Gesù come uomo di preghiera e modello perfetto di dialogo con Dio. Con la sua parola egli insegna che cosa è la preghiera e con la sua vita indica in sostanza come realizzare e vivere questo rapporto filiale. L’insegnamento che ne scaturisce è molto semplice: la risposta spontanea che cresce nel cuore dell’uomo che si pone con umiltà davanti alla realtà di Dio. Tutti i credenti sono invitati ad entrare in questo orizzonte.
Gesù si dona sempre alle folle che lo cercano, senza risparmiare tempo ed energie. Egli è tanto preso verso l’azione che non ha più neanche il tempo di mangiare (Mc 6, 31). Ma, pur essendo assorbito pienamente da un progetto apostolico, ha una costante attenzione e una viva coscienza del mistero della sua persona, come mandato e Figlio del Padre. Per questo, spesso si ritira dalle folle e trascorre notti e lunghe ore sul monte o nel deserto a pregare. Gli evangelisti ritornano più volte sulla preghiera di Gesù e descrivono come e quando Gesù pregava. Egli si ritirava spesso in luoghi solitari dopo una faticosa giornata dedicata alla predicazione, per pregare il Padre e attingere da questo incontro la forza per portare avanti la sua missione. Anzi, tutti gli avvenimenti e decisioni importanti sono ritmati dalla preghiera e dal dialogo col Padre ed esprimono la qualità intensa della sua vita di donazione e di amore.
La preghiera esprime lo stato d’animo dell’orante e la situazione che sta vivendo; quindi ci possono essere preghiere che nascono da una situazione di gioia, di dolore, di rabbia, di gratitudine, di fiducia: la preghiera può diventare perciò una lode, una supplica, un grido, una richiesta, un ringraziamento, un’intercessione.Non serve chiedersi quale sia la preghiera che è più appropriata in un certo momento della mia vita, dato che essa scaturisce dal cuore come sorgente spontanea. La cosa importante è imparare a pregare con le diverse forme di preghiera per poter sperimentare l’incontro con Dio e i fratelli in tutti i momenti della mia e loro vita; fare di tutta la vita una preghiera. Pertanto, si può pregare in diverse lingue e si può pregare anche in dialetto barese. Il libretto che abbiamo tra le mani raccoglie le preghiere tradizionali del fedele cristiano con la traduzione in dialetto barese. Vi sono, inoltre, alcune preghiere dedicate alla Madonna e ai Santi più venerati dai baresi, in modo particolare San Nicola. Tutte manifestano che vari sono i modi per invocare Dio, la Vergine e i Santi:
- la lode: saper vedere l’azione di Dio nella nostra vita, il suo amore e la sua attenzione per noi, per tutti gli uomini e le donne, per il mondo intero; la mia preghiera diventa così un inno di gioia a Dio Padre, creatore e autore di ogni bene;
- il ringraziamento: riconoscere i benefici del Signore, il suo amore per noi, la sua tenerezza di Padre, la sua forza di liberatore;
- la supplica: nella prova e nella difficoltà, quando si scopre la propria fragilità e incapacità di vivere senza Dio, allora è più facile rivolgersi a Lui e chiedere aiuto; solo Dio può salvarci; quando la difficoltà diventa grande e insopportabile, quando la vita è in pericolo allora la preghiera diventa grido;
- l’intercessione: è il momento della “richiesta altruistica”, è pregare per il bene degli altri, con cuore aperto e generoso; è la capacità di vedere il fratello e la sorella che mi stanno vicino o coloro che sono lontani, coloro che soffrono, che subiscono l’ingiustizia; è la forza missionaria della preghiera;
- la fiducia/speranza: è mettersi nelle mani di Dio, sapendo che Lui agisce, è il Padre che non si dimentica dei suoi figli.
Nella preghiera allora si trova il coraggio per andare avanti, nonostante i momenti di incomprensione, di abbandono e di apparente fallimento. Come in Gesù il suo stare in preghiera col Padre e il suo essere tra le folle non sono fatti distinti, ma momenti che si compenetrano in un solo movimento, anche noi preghiamo senza dimenticare i fratelli.
p. LORENZO LORUSSO o.p.


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